Leggende

Leggende di alcuni oli essenziali

La leggenda dell'olio essenziale di mirto

Il nome del mirto deriva da Myrsine, una ninfa di straordinaria bellezza e di poteri paranormali, amata dalla dea Minerva.
Myrsine si trovava nella reggia, negli stadi e nei campi d'addestramento dove adornò le teste dei vincitori. I perdenti però odiavano Myrsine e la uccisero. Per il suo gran dolore Minerva trasformò il suo corpo morto in un mirto di bacche, nel quale trasmise il suo amore divino.
I greci e i romani usavano il mirto come simbolo di purezza, d'amore, di bellezza e di fertilità e decoravano la testa delle loro candide spose con una corona di mirto.
Per questo motivo il mirto è considerato ancora oggi il simbolo di protezione per gli amanti.

 

La leggenda dell'olio essenziale di menta

La leggenda greca della Menta: Nella mitologia greca si trattò di una creatura di bellezza straordinaria, la ninfa "Myntha". Plutone, il fratello di Zeus e Poseidon, il Dio del regno dei morti, amava alla follia la ninfa Myntha. Sua moglie Proserpina (in greco Persefone), la dea dell'agricoltura, della fertilità, donna disperata per la gelosia, decise di calpestare Myntha fino alla morte e completa distruzione. Come ultimo gesto d'amore Plutone fece crescere un'erbacea eterna con un caratteristico profumo indimenticabile e le diede il nome di Mynthe (menta).

 

La leggenda dell'olio essenziale di neroli

Sul nome di "Neroli" esistono diverse leggende tra cui una racconta che Il nome "Neroli" deriva da una principessa che si chiamava "Nerola", viveva nel XVII secolo nel Lazio e  iniziò ad usare l'essenza sotto forma di acqua distillata dei fiori freschi dell'arancio dolce ed amaro. Alla principessa Nerola piaceva così tanto questo profumo che prese l'abitudine di profumare tutti i suoi abiti, i suoi guanti e i bagni. E per questo fino ad oggi l`olio essenziale dei fiori di arancio amaro si chiama "Neroli".